Bobbio Pellice - Trail degli Invincibili 2017
CLIMA AUTUNNALE PER GLI INVINCIBILI PAOLO BERT E ALESSANDRA BIANCO
Giornata uggiosa, meteorologicamente parlando, per questa seconda edizione del Trail degli Invincibili che non impedisce però a ben 245 temerari (25 in più dello scorso anno) di essere ai nastri di partenza per onorare questo secondo appuntamento con il collaudato trail che dal laghetto Nais di Bobbio Pellice porta alla borgata Bessé, per poi inerpicarsi sulla storica mulattiera che giunge a Barma d’Aut. Da quì l’impegnativo traverso ricco di saliscendi che arriva alla borgata Serre Sarsenà, passando poi da Serre Cruello fino a Prapic per ridiscendere nella lunga picchiata verso Bobbio Pellice passando per lo storico monumento di Sibaud. Il tutto per 19 chilometri e circa 1.100 mt di dislivello. Alla partenza i favoriti sono quelli di sempre: su tutti Paolo Bert (vincitore della prima edizione), Diego Ras (vittorioso alla Faro SkyRace di Sauze d’Oulx di Domenica scorsa), il multidisciplinare Filippo Barazzuol e l’atleta di casa Claudio Garnier. Da tenere molto d’occhio poi alcuni atleti come Lorenzo Becchio, Paolo Nota e Filippo Rossi.
Al femminile ritorna la vincitrice dello scorso anno Daniela Bonnet. Ai nastri di partenza anche l’atleta della Valchisone Alessandra Bianco che Domenica scorsa è stata protagonista della Faro Skyrace giungendo in seconda posizione. Poi Giulia Oliaro dell’Atletica Pinerolo e tante altre.
Pronti via e Diego Ras prende subito la testa della gara, seguito a vista da Paolo Bert. Poi nell’ordine Filippo Barazzuol, Filippo Rossi e Lorenzo Becchio. E in questa posizione i corridori transitano sia ai Meynet (borgata nella quale l'accoglienza è straordinaria: striscione con la scritta "Benvenuti Invincibili", suoni di campanacci e quant'altro ad accogliere gli atleti) che al Bessé. A Barma d’Aut, dopo circa 800 metri di dislivello, i due di testa passano appaiati. Da quì Paolo passa al comando ma Diego lo segue a pochi metri di distanza. Nel traverso che conduce a Serre Sarsenà la visibilità è molto ridotta a causa della nebbia bassa e della leggera pioggerellina che, tra le altre cose, bagna gli occhi degli atleti e il terreno sotto di loro, rendendo ancor più difficile l'equilibrio. Ed è proprio in un punto di questo traverso che purtroppo Diego è vittima di una storta che lo costringe al ritiro in borgata Sarsenà. Da qui per Paolo è una cavalcata solitaria fino al traguardo di Bobbio Pellice dove giunge dopo 1h38’14”, tempo poco più di 2 minuti superiore a quello fatto registrare lo scorso anno. Difende invece la seconda posizione Filippo Barazzuol (già secondo lo scorso anno insieme a Diego Ras) con il tempo di 1h41’41”. Atleta molto regolare Filippo se si pensa che nel 2016 aveva impiegato solamente 8 secondi in più per completare l'egual percorso. Completa il podio Paolo Nota (1h43'05"), artefice di un ottimo recupero nel finale. Seguono Filippo Bianco (vittima purtroppo di un piccolo errore di percorso nel finale che gli costa la terza posizione), Lorenzo Becchio e l’applaudito atleta di casa Claudio Garnier.
Al femminile invece Alessandra Bianco tiene la testa della gara dall’inizio alla fine, resistendo all’attacco della vincitrice del 2016 Daniela Bonnet. Le sue impressioni all’arrivo sono molto positive: “Percorso molto tecnico, bello e mai noioso, cosa non sempre scontata per un percorso di media montagna come questo” sono le sue parole dopo aver tagliato il traguardo. Alessandra fa registrare un tempo di 2h07’24” e precede, come detto, la forte atleta angrognina Daniela Bonnet che le cede il titolo ottenuto lo scorso anno. Il cronometro segna 2h11’20” quando Daniela transita sul traguardo. Completa il podio la giovane Giulia Oliaro (Atletica Pinerolo) in 2h12’57”. Seguono Enrica Scapin (GASM) in 2h22’08” e Samanta Odino (SC Angrogna) in 2h26’30”.
Concludendo, ottima giornata di sport, di divertimento e di passione per questo splendido sport che è in forte crescita, e il Trail degli Invincibili non può che esserne una splendida conferma. “Buona la prima” si dice solitamente, ma oggi possiamo dire “buona anche la seconda”…e forse ancora di più.
Daniele Zoppi