LA SCOMPARSA DI GIORGIO MAGO
CUMIANA ED I TRE DENTI HANNO PERSO UN GRANDE UOMO
E così anche Mago, Giorgio Mago ci ha lasciato. La notizia mi è giunta da Aldo Turinetto, atleta che ha condiviso con me anni di rincorse sui monti ed adesso, come me, pratica lo sport a fini salutistici coltivando ricordi…e pensi che bell’ambiente era quello della Marcia Alpina capace di creare amicizie talvolta carsiche ma profondamente radicate tra i suoi protagonisti.
Il cordoglio civico è stato espresso dal Sindaco di Cumiana Roberto Costelli; da parte mia ed a nome di tutti gli amanti dello sport che ama faticare sui sentieri montani le più vive condoglianze ed un abbraccio ai suoi famigliari.
Da sportivo vorrei onorare Giorgio volgendo lo sguardo ad una gara indimenticabile che si è svolta a Cumiana dall’inizio degli anni ’70 fino al tramonto degli anni ’90: la MARCIA ALPINA TRE DENTI.
La voce tonante di Giorgio scandiva nomi, qualità e prestazioni dei protagonisti della gara in quell’appuntamento settembrino che per decenni ha segnato la chiusura della stagione agonistica delle Marce Alpine. Stagione che prendeva il via rigorosamente il 1° maggio con la disputa del Musinè a coppie con arrivo e partenza da Milanere di Almese. Erano ancora gli anni che prevedevano un tempo per gareggiare ed uno per riposare. Gli anni ante finisher quando la gara era competizione allo stato puro e…senza categorie: un primo e tutti gli altri a seguire.
Si potrebbe definire il capostipite degli speaker ma sarebbe grandemente riduttivo: Giorgio “era” la Tre Denti. Dall’alto del suo ruolo di Presidente del Cai Cumiana aveva pensato di dare lustro alla sua montagna allestendo una delle più prestigiose Marce Alpine dei tempi eroici.
La gara alla quale non bisognava mancare per chiudere bene la stagione. Il suo Albo d’Oro rappresenta l’olimpo della specialità: atleti del calibro di Marco Treves, Felice Oria, Erminio Nicco, Edo ed Elio Ruffino, Carlo Dalmasso, Guido Turaglio, Gabriele Barra, Franco Naitza ed il recordman Mauro Brizio. Le protagoniste femminili erano soprattutto le atlete di casa, di quella Società, prima Mobili Toscano e poi Franco Freni della quale Giorgio era il regista: Tiziana Semeraro, Mariangela Grosso, Lorella Frasson e poi ancora Claudia Priotti, Isabella Gatti, Maria Long e Ivana Giordan.
Un “parterre de roi” che rendeva onore alle capacità organizzative sapientemente coordinate da Giorgio.
Gara particolare e particolarmente amata per quella sua formula “a cronometro individuale” che permetteva ad ognuno di autogestire velocità e traiettorie soprattutto nell’erta finale dalle pendenze impossibili tanto da trasformare il gesto atletico da “corsa” ad “arrampicata”. Partenza rigorosamente sotto la preziosa ala (talvolta protettrice dalla pioggia) comunale e poi su per circa 2,5 km di asfalto prima di imboccare l’agognato sentiero che in altri 4 km portava all’erta finale. Li finiva il protagonismo degli scalatori perché la discesa, sullo stesso tracciato, prevedeva numeri da funamboli risultando sovente decisiva al fine del risultato conclusivo. Mille i metri di dislivello e quindici i km complessivi.
Rimane nello sguardo dei protagonisti del dopo gara la paziente opera di estrazione premi a sorteggio che Giorgio dirigeva nell’attesa della elaborazione della classifica in tempi nei quali la manualità prevedeva tempi non troppo comprimibili: una considerazione per ogni premio e una battuta, sempre rispettosa, nei confronti dei vincitori. Gli abbiamo voluto bene in molti. Ciao Giorgio
Carlo Degiovanni